I rischi delle separazioni conflittuali sui figli adolescenti
Ma che succede se il “territorio di appartenenza” è minato?
La separazione conflittuale è il fallimento della genitorialità.
Nei migliori casi riduce, nei peggiori distrugge il senso di appartenenza del figlio, che se adolescente, rischia di trovarsi disperso in un mare di solitudine, sopraffatto, in un momento critico dello sviluppo in cui l’adulto è necessario al processo di realizzazione, sia come sostenitore del progetto di crescita, che come rappresentante del limite.
Ne possono derivare diverse forme reattive: adolescenti che iperinvestono nelle relazioni, che si affiliano in gruppi di pari che attraverso la trasgressione esorcizzano lo stesso vissuto di abbandono e tradimento nei confronti degli adulti; giovani che si rifugiano in un mondo virtuale in cui possono esprimersi e che possono controllare, sottraendosi da una realtà frustrante che non li vede.Ragazze silenziose, che non parlano, ma che portano sulle braccia tagliate il racconto di un dolore sordo. E ancora corpi manipolati o dimagriti fino all’osso, che esprimono quello che le parole non sono riuscite a far arrivare.
Sono le storie di tanti adolescenti che prima o dopo approdano negli studi di psicologi, a cui va il compito di aiutarli a scostarsi da modalità di risoluzione del dolore che rischiano di diventare l’unico modo di vivere.
La chiamata del ragazzo da parte del Tribunale di Verona è una storia triste, è l’esempio di come la giustizia debba agire per dare voce ai bisogni di un figlio, zittito dal rumore del conflitto dei suoi stessi genitori.E’ un intervento estremo, che se da un lato racconta, per una volta, come esistano tanti undicenni anche assennati, dall’altro restituisce l’ennesima immagine di un mondo adulto incapace di assolvere al proprio ruolo.