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Il terrore a scuola: stragi scolastiche e School Shooter

Crimea, 17 ottobre, all'Istituto Tecnico di Kerch, lo studente diciottenne Vladislav Rosljakov, intorno all'ora di pranzo fa esplodere una bomba nella mensa colma di compagni, poi, prima di suicidarsi, spara con le armi che ha portato con sè, uccidendo 20 persone.

Massacri scolastici e School shooter

Non è la prima volta che uno studente compie una strage nella scuola che frequenta.
Nel febbraio di quest'anno Nikolas Cruz uccide 17 persone e ne ferisce altrettante nell'attentato alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, tre mesi dopo, Dimitrios Pagourtzis, studente diciassettenne, in Texas, alla Santa Fe High School, spara a morte a 10 persone.
Oltre Kerch, Lindhurst, Pearl, Stamps, Columbine, Sandy Hook e Virginia Tech, sono alcune delle altre scuole tristemente note per essere state teatro di un massacro scolastico (school rampage).
 
Un massacro scolastico è un atto pubblico in cui uno studente armato spara intenzionalmente contro persone verso cui nutre del risentimento, oppure colpisce individui sconosciuti, che diventano bersagli in funzione del loro ruolo di rappresentanti della scuola.
Non è una semplice sparatoria e nemmeno centra con la devianza, ma è un'azione violenta pianificata e dal forte valore simbolico.
Gli school shooter, come vengono chiamati dall'FBI gli autori di una strage scolastica, attaccano brutalmente quanto l'esperienza scolastica ha significato per loro: mortificazione, isolamento, vergogna.

Identikit di uno school shooters

Secondo le autorità degli statunitensi, chi va a caccia, tra tanti studenti, di un potenziale school shooter, deve cercare:
Un giovane maschio bianco, introverso, immaturo, nella norma per intelligenza. Depresso, talvolta con idee suicidarie, tendente ad incolpare gli altri, vendicativo e con problemi di gestione della rabbia
Dalle scarse capacità relazionali, isolato e prevaricato dai pari, che lo considerano un nerd.
Un ragazzo che non proviene da una storia di devianza, ma che è interessato alla violenza, alle armi da fuoco e alle ideologie radicali.
Ad armare la mano di questi adolescenti sono il risentimentimento per le umiliazioni subite e il desiderio di riscattarsi attaverso una vendetta violenta.
Per spiegare una strage scolastica però, non basta considerare variabili di natura individuale, ma occorrono anche elementi socio culturali e ambientali, nella famiglia e nella scuola.
 
"Vladislav aveva perso la fiducia nelle persone, non voleva più vivere e voleva vendicarsi di alcuni compagni di classe che avevano iniziato ad umiliarlo perché non era come gli altri.
...Avevamo un'interesse comune, ci esercitavamo al tiro al bersaglio...gli piacevano diversi tipi di armi.
Era ossessionato anche da Putin"
Ha dichiarato la ragazza di Vladislav Rosliakov a un'emittente della televisione Russa.

Fiera delle armi da fuoco di Houston

Massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School

Il Secondo Emendamento

Le comunità in cui si verificano i massacri scolastici, non sono luoghi di marginalità e svantaggio, ma piccoli contesti urbani, dal clima familiare e con poca criminalità.
Tuttavia, in questo caso, vicinanza e conoscenza sono un fattore di rischio: l'eco della vergogna dell'isolamento, si sente più forte in una comunità di piccole dimensioni.
La facilità di accesso alle armi infine, è fra tutte le variabili ambientali, quella con il peso specifico maggiore; le armi da fuoco sono gli strumenti di realizzazione del piano dello school shooters.
Il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America garantisce il diritto ad armarsi, così che in molte case statunitensi sono presenti almeno una pistola o un fucile.
La quasi totalità dei massacri scolastici è stata compiuta con armi da fuoco che l'autore aveva trovato in casa propria e a cui aveva potuto accedere, perchè mal custodite.

Parenti delle vittime dopo il massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School

Massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School

Scuole che rischiano una strage

La scuola è per gli school shooter è il luogo dove il tormento è iniziato.
Compagni, insegnanti e dirigenti sono i responsabili della quotidiana mortificazione, odiati bersagli verso cui vendicarsi.
Quelle più a rischio di una strage, sono le scuole incapaci di rispondere ai bisogni di appartenenza e riconoscimento degli studenti, che così alimentano dinamiche di competizione, esclusione e prevaricazione.
Una scuola a rischio, è una scuola in cui gli studenti non sentono un investimento su di sè da parte degli insegnanti, di cui non si fidano e con cui non condividono informazioni.
Istituzioni dove stratificazione dei ruoli sociali, isolamento e buillismo producono ostilità, con il pericolo aumentato di risposte violente.
di Luca Dinatale

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